top of page

Contos

La valorizzazione del territorio, operata all’interno del progetto Foghile, fa riferimento ad un preciso periodo storico, quello della civiltà nuragica. La scelta di questo periodo storico è stata dettata, oltre che da un particolare interesse personale, da un tentativo di riconnessione con la civiltà più remota costituitasi in Sardegna.
 

La fase di ricerca sul territorio si apre con un focus sui confini. Questa sorta di maxi-introduzione all’argomento vuole mettere in evidenza quali siano le cause che hanno determinato degli sviluppi unici nel loro genere e che tutt’oggi fanno parte della nostra identità di popolo sardo. La ricerca spazia su diversi campi: l’organizzazione territoriale, la produzione materiale, i possibili scenari di vita quotidiana. I ritrovamenti legati a questo periodo storico sono per lo più reperti archeologici e sono stati affiancati da possibili interpretazioni che tuttavia non possono essere, almeno per ora, definitive, vista la mancanza di fonti scritte. La ricca produzione materiale ha offerto agli archeologi e studiosi molti spunti che hanno permesso di ricostruire percorsi e modi di vivere della popolazione. Quest’aspetto, che potremmo definire più antropologico e simbolico, è diventato il fulcro del progetto Foghile.

Nel riportare nero su bianco le caratteristiche di questa civiltà, i rituali vengono intesi in senso lato. Ciò che solitamente viene catalogato sotto il termine di rituale è legato all’aspetto religioso e spirituale della popolazione. In questo caso entrano a far parte della definizione di rituale tutte quelle azioni che giornalmente contribuiscono a creare connessioni, che sia tra le persone o tra persone e cose. Quella che emerge dai ritrovamenti infatti, è una società suddivisa in piccoli gruppi i cui componenti collaborano costantemente tra loro. Questa collaborazione che diventa scambio, condivisione, offerta, convivialità, unione è una dimensione umana che al giorno d’oggi viene spesso a mancare. I nuovi ritmi imposti dal progresso hanno allontanato le persone cambiando in esse l’importanza di questi valori. Non esistono praticamente più dei riti del quotidiano che siano condivisibili. Sebbene molte persone tendano, nella propria individualità, a creare dei piccoli rituali nella propria vita, è difficile che questi coinvolgano anche altre persone. I diversi lavori e le diverse attività giornaliere generano minor occasione di incontro anche tra persone molto vicine all’interno delle mura domestiche. La velocità con cui affrontiamo le giornate ci impedisce di godere anche dei piccoli momenti di condivisione come quelli dei pasti, in cui la stanchezza e i pensieri atrofizzano i discorsi.

Foghile nasce dalla volontà di ricreare dei piccoli rituali quotidiani in cui il tempo si dilata e apre le persone alla condivisione. Gli oggetti disegnati con questo proposito non hanno l’intenzione di essere particolarmente performanti e velocizzare l’azione che si sta compiendo. Al contrario, questi oggetti necessitano del tempo di essere osservati, toccati, capiti in relazione all’altra persona. L’utilizzo inusuale di questi oggetti mira a far riflettere sulle azioni che compiamo tutti i giorni senza accorgercene. Vi è l’intento di guardare con occhi nuovi i dettagli del quotidiano, e viverli come occasione di scambio e di necessità reciproca.

bottom of page